Libri come ali: rinascere con la cultura
La Fenice è il simbolo della rinascita, ma la sua storia inizia molto prima. Nell’antica Grecia, per esempio, il Pavone veniva identificato con la Fenice. Questo elegante uccello era molto amato da Era, tant’è che veniva anche conosciuto come il volto di Era. Argo, il drago dai cento occhi, guardiano di Era, quando la dea morì prese i suoi occhi e li gettò sulla coda del pavone, a memoria di questo suo profondo legame.
I romani invece chiamavano la Fenice l’uccello di Giunone perché accompagnava nell’aldilà le anime delle imperatrici. Uccello sacro per gli egiziani e per la tradizione persiana simbolo di regalità, bellezza e immortalità.
Nella dimensione spirituale nell’occidente indica lo spiegamento cosmico dello spirito, la rinascita, la rigenerazione e, per alcuni tratti, anche la rivincita.
Il logo di Taurianova Capitale Italiana del Libro 2024, ideato dallo studio grafico Giovanni Audino, parte dall’antica simbologia della Fenice per raccontare visivamente il cuore del progetto.
La Fenice è uno dei simboli posto all’interno dello stendardo del comune di Taurianova, raffigurata con il colore rosso, come suggerisce l’etimologia della stessa parola fenice, dal greco antico Φοῖνιξ, phoînix, in latino phoenix, phoenicis, ovvero “rosso porpora”, conosciuto anche come “”araba fenice” e “uccello di fuoco”.
La fenice di Taurianova, ad ali spiegate, è rappresentata nell’atto in cui rinasce, risorgendo dalle proprie ceneri, nel momento in cui spicca il volo.